Il fuoco ha squarciato la quiete di una crociera turistica lungo il Nilo trasformando una vacanza da sogno in una corsa contro il tempo. L’incendio è divampato all’improvviso all’altezza del villaggio di Matana, a sud di Luxor, partendo dalle cucine e avvolgendo in pochi minuti i ponti inferiori della nave. A bordo viaggiavano oltre duecento persone, tra cui una nutrita rappresentanza italiana: circa ottanta connazionali coinvolti, ma illesi.
Evacuazione fulminea e sangue freddo: passeggeri messi in salvo tra fumo e caos
Nel cuore della mattina, dense colonne di fumo hanno invaso i corridoi mentre l’equipaggio, senza perdere lucidità, ha guidato i turisti verso i ponti superiori. La nave, con le fiamme che continuavano a guadagnare terreno, è stata diretta rapidamente verso la riva. Le manovre, complicate dalla visibilità ridotta, sono state agevolate dal tempestivo arrivo dei vigili del fuoco egiziani. Tre persone hanno riportato ferite lievi, nessuna tra i cittadini italiani. Alcuni membri dell’equipaggio sono stati trasportati in ospedale per controlli precauzionali.
Supporto diplomatico e rientro assistito: gli italiani trasferiti su un’altra imbarcazione
Il gruppo di turisti italiani, suddiviso fra due operatori turistici, è stato immediatamente soccorso. Una parte è stata trasportata a bordo della nave Nile Crown, mentre altri hanno atteso per ore a Esna prima di poter riprendere la navigazione. L’ambasciata italiana al Cairo ha fornito supporto diretto, agevolando la sostituzione dei documenti persi e facilitando eventuali rientri anticipati. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in missione diplomatica in Africa, ha seguito gli sviluppi in tempo reale. Anche il console italiano a Luxor si è recato sul posto, dialogando con i passeggeri e coordinando l’assistenza.
Voci dal ponte: il racconto di chi ha vissuto l’emergenza
Dalle testimonianze emergono scene di disorientamento e paura. Le guide presenti a bordo hanno descritto l’origine delle fiamme nelle cucine e la successiva diffusione del panico. Molti passeggeri sono stati costretti ad abbandonare oggetti personali nel caos dell’evacuazione: passaporti, valigie, abiti rimasti nelle cabine. La nave, accostata alla riva, ha azionato segnali luminosi e acustici per allontanare le imbarcazioni vicine. Un responsabile del tour operator ha parlato di una gestione “fredda e risoluta” dell’emergenza. I turisti sono stati subito visitati da medici locali e assistiti anche psicologicamente per superare lo shock.
Il lato oscuro del turismo fluviale: i precedenti drammatici sul Nilo
Episodi simili hanno segnato la cronaca turistica egiziana negli ultimi decenni. Nel 2003, la Kempinski Ganna Cruise Ship andò a fuoco durante la rotta Luxor-Assuan con decine di italiani a bordo, miracolosamente illesi. Dodici mesi dopo, una falla in un’altra imbarcazione costrinse diversi turisti europei ad abbandonare la crociera a metà viaggio. Ma il ricordo più tragico resta quello del 10 agosto 1988, quando una tromba d’aria fece capovolgere un battello, provocando 33 vittime, tra cui molti italiani. Anche più recentemente, nel 2013, una collisione nei pressi di Assuan portò all’affondamento di un’imbarcazione con 112 passeggeri, tutti fortunatamente tratti in salvo.
 
			



