Chi si prepara a ottenere la patente B dovrà fare i conti con un esborso maggiore. Dal 1° novembre 2025, le tariffe saliranno in seguito a una modifica nel sistema di retribuzione degli esaminatori introdotta da un decreto firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo scorso 10 ottobre. Il provvedimento stabilisce un compenso fisso per ogni sessione d’esame, eliminando il vecchio criterio basato sulla distanza tra residenza e luogo di convocazione.
Il nuovo importo, fissato in 275 euro a trasferta – di cui 100 per le spese e 175 come indennità per il lavoro extra – verrà sostenuto interamente dalle autoscuole, che lo diluiranno tra gruppi di sei o sette candidati. Il rincaro stimato per ciascun allievo oscillerà attorno ai 40 euro. Se si considerano anche i costi operativi e l’impiego dei veicoli, l’aumento complessivo per ogni candidato si posizionerà tra i 10 e i 15 euro.
Otto ore obbligatorie di guida: cambiano i requisiti per l’esame pratico
La revisione dei costi non è l’unico cambiamento in vista. Si alza anche il numero minimo di ore di guida certificata richieste per accedere all’esame pratico. Oggi ne bastano sei, distribuite tra viabilità autostradale, percorsi extraurbani e sessioni notturne. Tuttavia, un nuovo decreto – già predisposto e in attesa di attuazione – porterà l’obbligo a otto ore effettive.
La riforma rientra nella più ampia revisione del Codice della Strada approvata a dicembre 2024, che permette al ministero di intervenire tramite decreti attuativi senza passaggi parlamentari. Le autoscuole spingevano per un innalzamento più deciso, puntando sulle dodici ore minime, ma la media nazionale delle lezioni già si aggira tra le dieci e le quindici ore, tenendo conto delle guide aggiuntive.
Chi si limita al requisito minimo affronterà un ulteriore impegno economico: due ore in più potrebbero significare una spesa aggiuntiva compresa tra gli 80 e i 120 euro, considerando che il costo di una singola lezione varia dai 40 ai 60 euro, a seconda delle tariffe applicate da ciascuna autoscuola.
Le associazioni si dividono: miglioramento o occasione mancata?
Per Alfredo Boenzi, segretario nazionale delle autoscuole Unasca, l’incremento delle ore obbligatorie non dovrebbe incidere significativamente sui costi per i candidati, poiché la maggioranza degli allievi supera già ampiamente le sei ore attuali. Secondo Boenzi, il provvedimento migliorerà la qualità della formazione, rendendo gli automobilisti più preparati e le strade più sicure.
Tutt’altro il punto di vista di Paolo Colangelo, presidente della Confarca, che considera il nuovo limite insufficiente. A suo avviso, otto ore non bastano: ne servivano almeno dodici, accompagnate da un ulteriore modulo teorico per contrastare l’elevato tasso di bocciature registrato negli ultimi anni.
Gennaio 2026: aumentano anche i costi della Motorizzazione
E all’inizio del nuovo anno, i candidati dovranno affrontare un ulteriore aggravio. È in fase di definizione un decreto interministeriale che prevede un ritocco ai cosiddetti “diritti” da versare alla Motorizzazione, con aumenti di pochi euro. Anche questi costi verranno sostenuti inizialmente dalle autoscuole, che li trasferiranno ai futuri conducenti, rendendo ancora più oneroso il percorso verso il conseguimento della patente.
 
			



