Il T‑Red è un sistema di videosorveglianza collocato prevalentemente nei pressi di incroci semaforizzati. La sua finalità principale non è tanto aumentare la sicurezza in senso diretto, bensì rilevare e sanzionare automaticamente gli automobilisti che attraversano l’incrocio quando il semaforo è delineato dal rosso. Operando attraverso due telecamere — una a colori, per valutare lo stato del semaforo, e una all’infrarosso, per registrare la targa del veicolo — il sistema entra in funzione quando la lanterna segnala giallo o rosso, scatta fino a 60 fotogrammi al secondo e, tramite software, seleziona sei immagini per la contestazione dell’infrazione. Successivamente tali immagini vengono inviate via fibra ottica al comando della polizia municipale che, dopo un ulteriore controllo, può redigere il verbale.
L’installazione e l’uso del T‑Red sono leciti solo se rispettano condizioni precise: l’incrocio deve essere adeguatamente inquadrato, il passaggio con luce rossa deve essere chiaramente visibile, la segnaletica orizzontale (come la linea di arresto) deve essere unica e ben definita, e la durata della luce gialla non può essere ridotta artificiosamente per incrementare le sanzioni.
Le sanzioni previste dal Codice della Strada
Attraversare l’incrocio con il semaforo rosso comporta una multa di 41 euro e la decurtazione di 2 punti dalla patente. Quando l’infrazione è rilevata con strumenti elettronici e automatici, la presenza delle forze dell’ordine in loco non è indispensabile. Nonostante che la regola generale imponga l’arresto al segnale rosso, esistono circostanze in cui la sanzione può risultare nulla, se sono violate le condizioni di legittimità dell’apparecchiatura o dell’intersezione.
Quando la luce semaforica diventa gialla, il conducente deve fermarsi se le condizioni lo consentono: passare col giallo comporta una multa di 167 euro (fino a 222 euro nelle ore notturne) e la perdita di 6 punti sulla patente, salvo non sussista un impedimento alla frenata sicura. Superare la linea di arresto comporta invece una sanzione di 42 euro (fino a 56 euro di notte) e un’ulteriore decurtazione di 2 punti; se l’infrazione è reiterata entro biennio, può scattare anche la sospensione della patente per 1‑3 mesi.
Giurisprudenza e profili di legittimità
Lo scopo dei semafori è garantire la circolazione in sicurezza: se un incrocio non presenta pericolo tale da giustificare la rilevazione automatica, l’installazione del T‑Red può configurare un abuso di potere da parte dell’ente locale. La sanzione potrà essere annullata solo se si dimostra che l’apparecchiatura non era necessaria per la tutela della sicurezza.
La Corte di Cassazione ha chiarito che il verbale risulta nullo se manca la fotografia che attesti la lanterna semaforica regolatrice dell’attraversamento oppure la lanterna ripetitiva dopo l’intersezione (sentenza n. 6988/2022). In materia di tempi della luce gialla — regolamentati dalla risoluzione ministeriale n. 67906/2007 — la Cassazione ha affermato che tale durata non può risultare inferiore a 3 secondi, in corrispondenza di veicoli che circolano a velocità non maggiori di 50 km/h (sentenza n. 2305/2022).
Sebbene non esista un obbligo di segnalazione preventiva specifica per il T‑Red (a differenza degli autovelox), è sempre possibile contestare l’efficacia del verbale qualora sussistano elementi che dimostrino un malfunzionamento o una installazione irregolare dell’apparecchio.
Non è previsto, né dal Codice della Strada né dal regolamento di attuazione, che il verbale debba contenere a pena di nullità una dichiarazione del controllo preventivo o della verifica funzionale dell’apparecchiatura. La prova dell’efficacia del sistema resta valida fino a querela di falso, mentre chi intende opporsi deve fornire elementi tecnici concreti che dimostrino il difetto di costruzione, installazione o funzionamento. In sostanza, la sanzione automatica da T‑Red mantiene efficacia fino a prova contraria dettagliata.
 
			



